🌿 Introduzione alla CSRD e Consultazione Pubblica del MEF
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), attraverso il Dipartimento del Tesoro, ha intrapreso un'importante iniziativa, aprendo una consultazione pubblica relativa all'adozione della Direttiva Europea sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD).
Questo processo riflette l'ambizione dell'Italia di allinearsi alle nuove normative europee che mirano a incrementare la trasparenza e la divulgazione di informazioni legate alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) da parte delle imprese.
L'obiettivo principale di questa direttiva è rafforzare gli obblighi di reporting in materia di sostenibilità, promuovendo così una maggiore consapevolezza e impegno verso pratiche aziendali sostenibili.
La scadenza per partecipare alla consultazione è fissata al 18 marzo 2024,
I feedback raccolti saranno poi pubblicamente condivisi, garantendo trasparenza e inclusività nel processo di recepimento della direttiva.
🔍 Dettagli del Decreto e Ambiti di Applicazione
Il decreto di recepimento della CSRD, disponibile per la consultazione, delinea con precisione le responsabilità di vigilanza attribuite alla Consob e introduce definizioni chiave per orientare le imprese italiane nell'applicazione delle normative.
Tra le definizioni fornite, si evidenziano quelle relative a "società madre", "società figlia", "piccole e medie imprese" (PMI) e "micro-imprese", delineando chiaramente l'ambito di applicazione della direttiva.
In particolare, entità come la Banca d'Italia e le micro-imprese sono escluse, mentre le imprese di assicurazione e gli enti creditizi rientrano pienamente nei criteri di applicabilità.
Questo approccio mira a calibrare l'implementazione della CSRD in modo da rispecchiare le specificità del tessuto imprenditoriale italiano, assicurando che le disposizioni siano pertinenti e gestibili per le diverse categorie di imprese.
📊 Approfondimenti su Rendicontazione e Responsabilità
La CSRD enfatizza l'importanza della rendicontazione individuale e consolidata della sostenibilità, invitando le imprese a definire strategie, obiettivi e politiche ESG chiare.
Gli articoli del decreto esplorano diverse dimensioni di questa rendicontazione, includendo l'elaborazione di strategie aziendali, l'identificazione di obiettivi ESG, la gestione di incentivi legati alla sostenibilità, e l'implementazione di procedure di due diligence sui rischi ESG.
È fondamentale che le imprese adottino un approccio olistico e integrato alla gestione della sostenibilità, considerando non solo gli impatti interni ma anche quelli esterni, come quelli sulle comunità locali e sull'ambiente.
Inoltre, il decreto stabilisce responsabilità e sanzioni per le imprese che non rispettano le disposizioni della direttiva, evidenziando l'importanza di aderire rigorosamente ai requisiti di reporting per promuovere una maggiore responsabilità aziendale nel lungo termine.
1. Quali aziende sono soggette ai requisiti di rendicontazione della CSRD?
Le aziende soggette alla CSRD includono imprese di grandi dimensioni e PMI quotate che devono divulgare informazioni sulla sostenibilità.
La classificazione delle imprese varia da micro a medie e grandi imprese, con criteri specifici basati su bilancio, fatturato netto e numero di dipendenti.
Ad esempio, le microimprese hanno un bilancio totale non superiore a €350.000, un fatturato netto non superiore a €700.000 e non più di 10 dipendenti.
Le aziende statunitensi con un fatturato netto superiore a €150 milioni nell'UE negli ultimi due anni finanziari e almeno una filiale di grandi dimensioni o quotata nei mercati regolamentati dell'UE sono anche soggette ai requisiti della CSRD.
2. Quando le aziende statunitensi saranno soggette alla CSRD?
Le aziende statunitensi saranno soggette alla CSRD in quattro fasi, a partire dal 2024 per le grandi aziende quotate in un mercato regolamentato dell'UE con più di 500 dipendenti.
Dal 2025, tutte le grandi aziende statunitensi quotate saranno incluse, e ulteriori aziende statunitensi possono rientrare nell'ambito di applicazione se possiedono una grande filiale nell'UE.
Le aziende con un anno finanziario non calendariale, come il 30 giugno, dovranno riportare secondo la CSRD per il periodo fiscale che termina il 30 giugno 2025 (cioè, riportando alla fine del 2025).
3. Cos'è l'EFRAG e quali sono la natura e il calendario degli ESRS che sta sviluppando?
L'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) è un organismo indipendente incaricato di sviluppare gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), che descrivono le informazioni che le aziende nell'ambito della CSRD dovranno divulgare.
I primi set di standard sono settoriali e includono dodici bozze di ESRS che coprono un'ampia gamma di questioni di sostenibilità.
Ogni standard ha i propri requisiti di divulgazione e punti dati, e tutte le aziende devono soddisfare i requisiti generali di ESRS 1 e i requisiti di divulgazione generale di ESRS 2, indipendentemente dalla materialità.
Successivamente, un'azienda deve condurre una valutazione di materialità per i dieci standard tematici per determinare quali sono rilevanti per l'azienda.
Alcuni requisiti di divulgazione rimarranno volontari indipendentemente dall'esito della valutazione di materialità.